Polyporus rhizophilus

Polyporus rhizophilus

Dominio: Eukaryota; Regno: Fungi; Divisione: Basidiomycota; Classe: Agaricomycetes; Ordine: Polyporales; Famiglia: Polyporaceae; Genere: Polyporus; Specie: P. rhizophilus.

Polyporus rhizophylus, sembra che il nome corrente del genere sia Picipes <<Index Fungorum>>, poliporo raro, forse a rischio d’estinzione, cresce nelle zone prative e pascolive sulle radici di diverse specie di piante erbacee, ancora oggi è incerto se si comporta da parassita, da saprotrofo o se si micorriza con le piante ospitanti.

Nella Federazione Russa è noto come fungo delle steppe, oggi incluso nella lista rossa delle specie a rischio d’estinzione.

Il P. rhizophilus è stato segnalato per la prima volta in Algeria nel 1894, successivamente è stato segnalato in diversi stati europei, ivi compresa la Federazione Russa, ed oggi anche in Italia a cura della Prof.ssa Annarosa Bernicchia e del micologo Carmelo Daniele Amenta <<vedi articolo pubblicato sulla rivista micologica “Micologia Toscana n° 3 del 2021”>>.

Il poliporo in menzione per la prima volta in Italia è stato segnalato nell’autunno del 2020 nella zona dell’Etna Nord ed esattamente nella contrada Rocca Mandorla del comune di Randazzo, a quota 1100 metri s.l.m., nella zona di preriserva “B” del Parco dell’Etna.

L’area interessata dalla specifica crescita micologica è stata opportunamente recintata per salvaguardarla dal morso e dal calpestio degli animali che pascolano allo stato brado e finalmente nel corrente mese di ottobre (12/10/2022) si sono rilevate delle crescite significative non solo nello spazio recintato ma anche nelle zone limitrofe, significando che il poliporo si è acclimatato e sta allargando la propria area d’insidenza.

Per completezza d’informazione si riporta una breve scheda tecnica:

Il rinvenimento del Polyporus di cui alle foto postate risale al 12/10/2022, nella zona dell’Etna Nord, località Rocca Mandorla del comune di Randazzo.

La stazione di rinvenimento è destinata a pascolo, il substrato di crescita apparentemente è terricolo ma di fatto è costituito dagli apparati radicali delle piante erbacee, la quota della località Rocca Mandorla è di 1100 metri s.l.m., l’esposizione è rivolta Nord, il clima è caratterizzato da piogge concentrate nel periodo invernale/primaverile con periodo estivo/autunnale di norma asciutto, nevicate abbondanti e frequenti, temperature rigide in inverno, spesso sotto zero, elevate in estate, miti nelle stagioni intermedie, la zona è battuta dai venti.

L’area di crescita del P. rhizophilus, delimitata con rete metallica e paletti in legno di castagno, è colonizzata dalle seguenti specie erbacee: Asphodelus ramosus; Hypochoeris radicata; Carlina hispanica sbsp. globosa; Dactylis glomerata; Hordeum murinum subsp. leporinum; Tolpis virgata; Trifolium stellatum; Euphorbia rigida; Thymus vulgaris; Echium plantagineum; Taraxacum officinale; Ferula communis; Rubus ulmifolius; Eryngium campestre; Rosa canina; Pteridium aquilinum; Isatis tinctoria; Rumex scutatus; Iris; Clinopodium nepeta; Cardus nutans; Spartium junceum; Silene vulgaris; Euphorbia characias; Daucus carota; Vicia; Thymus serpyllum; Achillea ligustica; Plantago lanceolata; Silene colorata.

Il poliporo in esame cresce sia in forma isolata e che gregaria, lo sviluppo del basidioma varia da 25 a 49 mm in diametro e 33 mm in altezza, il pileo è piano di colore da biancastro a beige, non si riscontrano residui del velo generale e parziale, lo stipite è cilindrico, pieno, leggermente incurvato, di colore biancastro con la parte basale nerastra, la carne è biancastra è non virante alla rottura, l’imenofero è a tuboli decorrenti sul gambo e pori angolosi, concolore alla parte sterile del pileo, la sporata è bianca.

Le spore sono di forma largamente ellissoidali e si registrano le seguenti misure: (9.7) 9.9-12 (12.7) x (5.8) 6.1-7.6 (8.6) Mm = 10.8 x 6.8;

Q = (1.4) 1.5-1.7 (1.8) Qm = 1.6;

V = (171) 211-365 (488) Vm = 267.

E’ stata prodotta l’essiccata che si trova depositata nell’erbario dell’A.M.B. di Catania.