Clathrus ruber P. Micheli ex Pers. 1801

Clathrus ruber P. Micheli ex Pers. 1801

Sistematica: Dominio: Eukaryota; Regno: Fungi; Divisione: Basidiomycota; Classe: Agaricomycetes; Ordine: Phallales; Famiglia: Phallaceae; Genere: Clathrus.

Il basidiocarpo inizialmente si presenta come una pallina di ping pong, di colore bianco sporco oppure grigiastro, che si lega al substrato a mezzo di rizomorfi.

Il primordio è costituito da una membrana esterna coriacea che protegge la gleba a sua volta composta dal ricettacolo e da una sostanza melmosa di colore verdastro che contiene le spore. Quando la parete esterna si rompe emerge il ricettacolo di forma sferica od ovoidale con rami che si intrecciano formando un reticolo a maglie larghe. In questa fase di sviluppo la gleba viene spinta verso l’alto localizzandosi sulle pareti interne del reticolo. Giova precisare che il ricettacolo ha struttura spugnosa e colori sgargianti, di norma rosso, arancione pallido e rosa. La membrana esterna del primordio, ormai vuota, rimane alla base dello sporoforo costituendo una sorta di volva.

La gleba emana un odore cadaverico che attira le mosche e altri ditteri, i quali fungono da vettori per la dispersione delle spore.

Sotto il profilo nutrizionale il Clathrus si comporta da saprofito.

Descrizione del basidioma rinvenuto: 1) altezza 52 mm; 2) colore rosso vivo; 3) spore cilindracee (Q = 2,1-2,9) che misurano 3,7-5 x 1,6-2,1 mm; 4) tessuto del ricettacolo costituito da ife sferoidali.

Stazione di crescita: sotto nocciolo, esposta a Nord, altitudine 450 m. slm, substrato di crescita terreno ricco di sostanze organiche in fase di decomposizione.