Chlorophyllum molybdites (G. Mey.) Massee 1898

Chlorophyllum molybdites (G. Mey.) Massee 1898

Sistematica: Dominio: Eukaryota; Regno: Fungi; Divisione: Basidiomycota; Classe: Agaricomycetes; Ordine: Agaricales; Famiglia: Agaricaceae; Genere: Chlorophyllum.

Data della segnalazione: 21/08/2024;

Habitat: giardino annesso ad una villetta per civile abitazione; stazione esposta a Nord-Est, altitudine 78 m. slm; piante ivi radicate: Ficus benjamina, Diospyros kaki, Salix babilonica, Citrus limon; Cycas revoluta,Palma messicana o Washingtonia; substrato di crescita terreno ricco di sostanza organica con pH presumibilmente da neutro ad acido;

Località: Grotte del comune di Furci Siculo;

Coordinate geografiche: 37,9646031N      15,3623142E;

Materiali e Metodi: lo studio è stato effettuato su materiale fresco. I campioni sono stati trattati con tampone alla glicerina L4, rosso di congo anionico, acqua distillata, blu cresil brillante e blu cotone in acido lattico.

Le osservazioni sono state effettuate con l’uso di microscopio ottico trinoculare Olympus CX41, le foto micro effettuate con fotocamera Dino-Lite, le misurazioni con il software DinoEye Edge.

Le foto macro sono state scattate in habitat con fotocamera Canon EOS 4000D con applicato l’obiettivo Canon EFS 18-135 mm;

Basidiomi rinvenuti: dallo stato di primordi a maturi; eterogenei; diametro medio del pileo 100 mm; altezza media 111 mm; diametro medio dello stipite: 10 mm;

Pileo: da sferico nei soggetti giovani ad ampiamente convesso negli esemplari maturi; zona discale con umbone ottuso; margine sottile, finemente striato, involuto, andamento regolare, presenza di qualche residuo del velo generale; superficie sterile liscia da giovane, squamosa a maturità, finemente fibrillosa, colore di fondo biancastro, colore delle squame marrone; squame disposte in modo sparso con maggiore concentrazione nella zona discale;

Imenoforo: a lamelle intercalate da lamellule, libere, fitte, ventriformi, colore bianco/crema da giovane, bruno/verdastro a maturità, filo intero concolore;

Stipite: cilindrico, finemente fibrilloso, assottigliato all’apice, leggermente ingrossato alla base, colore bruno, cavo, arrossante alla rottura; ornato di anello doppio, amovibile, persistente, bianco nella faccia superiore, bruno nella faccia inferiore, margine bruno/verdastro dovuto al deposito delle spore mature;

Contesto: bianco, immutabile alla rottura, odore fungino gradevole;

Impronta sporale: bruno/verdastra;

Basidiospore: lisce, estremità tronca, parete spessa, leggermente verdastri, guttulate, cianofile, destrinoidi, da largamente ellissoidali ad ellissoidali (Q = 1,2-1,6 mm), misure rilevate su n° 25 spore: 8,1-10,2 x 6,1-7,3 mm;

Basidi: clavati, tetrasporici, misure rilevate: 28,6 x 10,6 mm;

Basidioli: clavati, misure rilevate 20,8 x 9,8 mm;

Cheilocistidi: piriformi, misure rilevate 25 x 14 mm;

Pleurocistidi: non osservati;

Giunti a fibbia: non osservati;

Pileipellis: tipo cute ad eccezione della zona discale che si presenta a tricoderma;

Osservazioni: tossico, portatore di tossine idrosolubili, probabilmente termostabili, è responsabile della sindrome morgana. I sintomi si evidenziano dopo circa 2 ore dall’ingestione con nausea, vomito di colore verdastro, emissioni ematiche, coliche addominali con scariche diarroiche, astenia, sudorazione, vertigini, ecc. I sintomi durano circa 8 ore quindi si attenuano fino a scomparire nell’arco delle 24 ore.

C. molybdites, ad un occhio poco esperto, può essere confuso con Macrolepiota procera (commestibile), quest’ultima sul campo è facilmente riconoscibile per via del gambo cosparso da piccole squame brune (zerbato o zigrinato), mentre il gambo del C. molybdites è liscio. Inoltre alla rottura il gambo del C. molybdites vira al rossastro, mentre il gambo della M. procera resta immutato e ancora l’imenoforo del C. molybdites si presenta a maturità di un colore bruno/verdastro, quello della M. procera è bianco.

Ringraziamenti: si ringrazia il Sig. Enzo Licandro per la disponibilità a fammi accedere nella sua proprietà e procedere ai rilievi necessari per redigere il presente studio.