Helvella crispa (Scop. : Fr) Fr. 1822

Helvella crispa (Scop. : Fr) Fr. 1822

Tassonomia: Eukaryota; Funghi; Ascomycota; Pezizomycetes; Pezizales; Helvellaceae; Helvella; H. crispa.
Nota descrittiva
Apotecio di aspetto arricciato del diametro di 34 mm ed altezza di 95 mm, colore biancastro con sfumature crema, imenofero liscio, margine ondulato e frastagliato; gambo cilindrico solcato longitudinalmente, lacunoso, ingrossato alla base; spore ellissoidali monoguttulate Q = (1.3) 1.4 – 1.6 (1.7) Qe = 1.5, dimensioni: (15.6) 16.6 – 19,3 (19.8) x (10.9) 11.6 – 13 Me = 17.7 x 12.1.
L’ascocarpo in esame è stato rinvenuto sui Nebrodi, comune di Sinagra località Limari, in zona esposta a Nord, a quota 500 m s.l.m., sotto nocciolo; stazione georeferenziata dalle seguenti coordinate geografiche: N 38° 5’ 4.1856” E 14° 49’44.2488”; substrato di crescita: terreno profondo caratterizzato da scheletro minuto con tessitura franco/sabbioso, ben strutturato, ricco di humus, pH neutro o leggermente acido.
Nota tossicologica
Ascomicete non commestibile perchè l’ascoma contiene la molecola della Gyromitrina, micotossina instabile a lunga latenza, causa la sindrome giromitrica che provoca l’emolisi dei globuli rossi e lesioni al fegato e ai tuboli renali.
L’avvelenamento di giromitrina si manifesta dalle 6 alle 24 ore dall’ingestione con: disturbi gastroduodenali, manifestazioni emolitiche, sofferenza epatica e renale, disturbi neurologici del sistema nervoso centrale con possibile arresto cardiaco e decesso dei soggetti più fragili.

Nota bibliografica: Foto di Carmelo Di Vincenzo; Gianfranco Medardi (Atlante fotografico degli Ascomiceti d’Italia – AMB Fondazione Centro Studi Micologici); Italo Milanesi (Conoscere i funghi velenosi e i loro sosia commestibili – Micotossicologia).


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