Senecio S. vulgaris L.

Senecio S. vulgaris L.

Tassonomia

Dominio: Eukaryota; Regno: Plantae; Divisione: Magnoliophyta; Classe: Eudicotiledoni; Ordine: Asterales; Famiglia: Asteraceae; Genere: Senecio.

Nome volgare: Cardoncello, Verzellina, Erba calderina, ecc.

         La specie è ampiamente diffusa in tutta Italia e nel continente Europeo, cresce dal livello del mare e fino 1500 metri di quota, si adatta a vivere in qualsiasi habitat (campi abbandonati, coltivi, scarpate, margini strade asfaltate, ecc.), il ciclo biologico è annuale fatta eccezione per le zone fredde che è biennale, si adatta ad ogni tipo di suolo mediamente umido e con pH neutro.

         La pianta sviluppa un solo asse fiorale che può raggiungere l’altezza di 40 centimetri; le foglie sono ripartite in basali e cauline: le foglie basali sono quasi sessili con lamina spatolata, le foglie cauline sono lanceolati, pennatopartite, abbracciano a 180° l’asse fiorale (semi-amplessicaule); fiori ermafroditi raggruppati in capolini, i quali, a sua volta, sono raggruppati in infiorescenze; i frutti sono degli acheni dotati di pappo biancastro.

         Si tratta di pianta velenosa a causa degli alcaloidi contenuti. L’avvelenamento interessa gli animali e l’uomo: gli animali direttamente quando consumano in abbondanza tale pianta; l’uomo indirettamente e inconsapevolmente qualora dovesse consumare quei derivati zootecnici prodotti da animali che si sono nutriti in modo copioso di Senecio (es. latte).

         I frutti (acheni) non causano alcuna tossicità ai Fringillidi, tant’è che per gli stessi costituisce un cibo molto ricercato.

Note bibliografiche: Foto di Carmelo Di Vincenzo; Acta Plantarum; Adriano Fiore (Nuova Flora Analitica d’Italia); Sandro Pignatti (Flora d’Italia).